Le insufficienze venose sono un disturbo particolarmente frequente nella popolazione femminile. Vene varicose e teleangectasie tendono a manifestarsi soprattutto in chi svolge lavori che richiedono lunghe ore in piedi o in posizioni statiche.

Durante i mesi estivi, i sintomi come gonfiore, bruciore e crampi tendono a peggiorare a causa dell’aumento fisiologico della dilatazione vasale. Tra i fattori di rischio rientrano anche il riscaldamento a pavimento, l’esposizione diretta alla luce solare, saune e bagni turchi, la depilazione con cera calda e il riscaldamento dell’auto diretto verso le gambe.

Uno dei trattamenti più diffusi ed efficaci per le insufficienze venose degli arti inferiori è la scleroterapia, o terapia sclerosante, eseguita in regime ambulatoriale. Questa procedura, generalmente ben tollerata, consiste nell’iniezione di una soluzione chimica all’interno dei vasi trattati, inducendo una fibrosi che porta alla chiusura del vaso sanguigno fino alla sua completa scomparsa.

Negli ultimi anni, il settore delle affezioni venose ha visto un crescente interesse non solo dal punto di vista patologico, ma anche estetico. Questo ha spinto gli specialisti ad adattarsi a nuove esigenze e aspettative dei pazienti. Parallelamente, le tecniche e gli strumenti disponibili per il flebologo esperto si sono progressivamente evoluti, consentendo di ottenere risultati estetici sempre migliori.

Ricordiamoci che i capillari non scompaiono come se usassimo una gomma per cancellare: prima sono un poco irritati, poi diventano marroncini, verdini, giallini ed infine scompaiono come fanno gli ematomi.
A volte può rimanere una colorazione un poco marcata per qualche mese. Scomparirà… dovrete avere pazienza. A volte la pelle, nel punto dell’iniezione, può irritarsi dando luogo alla cosiddetta “escara da scleroterapia”. Sono molto rare, e di solito, non residuano cicatrici evidenti. Comunque, se la tecnica è corretta, tali effetti collaterali restano assai rari.

È fondamentale sapere che la malattia varicosa è una malattia cronica. Qualsiasi terapia non potrà mai essere definitiva, ma in ogni caso necessiterà sempre di piccoli controlli nel tempo. Inoltre sarà sempre molto utile associare a tutte queste terapie la prevenzione ed una cura di fondo per ridurre l’insufficienza venosa.

Prof. Alessio Redaelli  

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