L’acido polilattico è un polimero dell’acido lattico di origine sintetica che si produce attraverso la polimerizzazione dell’acido lattico, ottenuto a sua volta dai processi fermentativi operati generalmente da batteri del genere Lactobacillus.
L’acido polilattico è largamente sfruttato nell’ambito della medicina estetica, dove viene utilizzato sotto forma di filler e fili di sospensione in alternativa alla chirurgia plastica.
Il suo successo nel campo della medicina estetica è da ricercarsi nelle sue interessanti proprietà. È un polimero sintetico, biodegradabile, assorbibile ed immunologicamente inerte, il cui compito è quello di stimolare la produzione di collagene, una proteina fondamentale che compone i tessuti cutanei.
Una valida alternativa al lifting, l’acido polilattico è utilizzato per correggere imperfezioni ed inestetismi del viso con successo. È utilizzato per il trattamento di mento, occhiaie marcate, zigomi, cicatrici acneiche e per ridurre la profondità di solchi e rughe del viso donando un aspetto più tonico, compatto e levigato della pelle.
A differenza di altri filler, non si inietta direttamente nella ruga, ma bensì in tutta l’area dalla depressione cutanea. Lo scopo non è tanto il riempimento, quanto la voluminizzazione e la ristrutturazione della cute. Massaggiare energeticamente per i successivi 7/10 giorni le zone trattate è di fondamentale importanza, per evitare piccoli accumuli di prodotto sottopelle non visibili, ma palpabili.
La caratteristica peculiare dell’acido polilattico è quella di determinare un aumento dello spessore del derma per formazione di neocollagene. In altre parole, le microparticelle di acido polilattico vengono ricoperte da una mousse di collagene prodotto dal paziente stesso che va ad ispessire il derma e ad aumentare il tessuto sottocutaneo. Quello che si crea è una reazione da corpo estraneo, leggera e controllata da un punto di vista medico, che, come abbiamo detto, provoca la formazione di collagene. Non si tratta di un collagene normale, ma un collagene fibrotico, quindi particolarmente utile nei casi di atonia. Quindi quando viene riassorbito, il collagene formatosi nell’organismo darà un aspetto riempitivo molto più duraturo.
Tanto richiesto nell’ultimo periodo è l’acido polilattico per il riempimento e rimodellamento del gluteo. La tecnica d’iniezione più usata è sicuramente la cannula, che, a differenza dell’ago, è molto più sicura e consente una diffusione più omogenea del prodotto stesso.
Per evitare effetti collaterali, è di fondamentale importanza affidarsi a medici estetici competenti ed altamente qualificati in materia. Nell’immediato post trattamento è possibile riscontrare rossore nella zona trattata, ecchimosi, edemi ed ematomi che si assorbiranno in qualche giorno.
Sconsigliato trattare con acido polilattico nel caso di malattie autoimmuni, neoplasie, malattie o infezioni della pelle e per ultimo, ma non meno importante, evitare di iniettarlo in caso di gravidanza, allattamento e nei soggetti sensibili o allergici a questa sostanza.
Scopri il nuovo corso dedicato cliccando qui.