Il consenso informato in medicina è l’accettazione che il paziente esprime ad un trattamento sanitario, in maniera libera, e non mediata da nessun altro, dopo essere stato informato sulla modalità di esecuzione, i benefici, gli effetti collaterali e i rischi ragionevolmente prevedibili.
Si tratta di un vero e proprio documento con valore legale (legge L.219/17, art.1 comma 9), il cui scopo è quello di tutelare tanto il medico quanto il paziente da errori o incomprensioni: la legge italiana prevede che i medici e gli operatori sanitari possono curare una persona solo se questa è d’accordo e dà il consenso. Esplicitate nel terzo comma della L.219/17, le informazioni che il medico deve fornire riguardano la diagnosi, la prognosi, i benefìci e rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti indicati, le possibili alternative e le conseguenze dell’eventuale rifiuto/rinuncia. Il consenso deve essere acquisito dal sanitario sempre prima di eseguire un qualsiasi tipo di trattamento.

Un consenso informato valido, quindi, deve essere personale, espresso direttamente dal soggetto; libero, non condizionato da pressioni psicologiche da parte di altri soggetti; esplicito, manifestato in maniera chiara e non equivocabile; consapevole, formato solo dopo che il paziente ha ricevuto tutte le informazioni necessarie per maturare una decisione e specifico, in quanto in caso di trattamento particolarmente complesso, l’accettazione del paziente deve essere indirizzata verso tali procedure, mentre non avrebbe alcun valore giuridico un consenso del tutto generico al trattamento.

Il consenso informato, quindi, postula il diritto del paziente di scegliere, accettare o anche rifiutare i trattamenti, dopo esser stato pienamente informato sulla diagnosi, il decorso previsto dal trattamento, tutti i possibili rischi ad esso correlati e sulle alternative terapeutiche e le loro conseguenze.
Il medico, a sua volta, nel caso in cui non provveda a farlo compilare, può andare incontro a richieste di risarcimento del danno e, in determinati casi, anche a responsabilità penale.

Per questo motivo si ritiene essenziale ribadire l’importanza del consenso informato, non solo da un punto di vista medico ma anche e soprattutto giuridico.

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